lunedì 17 ottobre 2016

L'efficientamento a portata di cucina



Si sente spesso parlare di efficienza; efficienza energetica, efficienza produttiva, ecc. Ma quando si parla di efficienza chi sono i soggetti coinvolti? Solo le grandi aziende con linee produttive gigantesche? Oppure è un argomento che può riguardare tutti, anche micro, piccole e medie imprese? E' forse arrivato il momento di sfatare il classico tabù secondo il quale alcune modalità di fare impresa riguardano esclusivamente le grandi multinazionali. Alcune problematiche di efficienza e riduzione degli sprechi devono essere di interesse collettivo, dalle grandi aziende alle piccole utenze private. Esempi di sprechi possiamo trovarli ovunque. Ed essendo l'Italia un paese costituito principalmente da piccole e medie imprese credo sia arrivato il momento di allargare i propri orizzonti e iniziare a fare impresa in modo nuovo, efficiente e con dati certi e misurabili.

domenica 25 settembre 2016

La misurazione empirica della creatività in azienda

Avete mai pensato ad un metodo matematico per misurare la creatività nella vostra azienda? 

In un interessante articolo apparso sul numero di Settembre-Ottobre della rivista "Controllo di gestione"di IPSOA, si cerca di dare evidenza empirica alla misurazione di qualcosa che a primo acchito appare non calcolabile attraverso una formula matematica.

"...la creatività è un concetto molto complesso ma, in ogni caso, deve essere considerata come la produzione di idee, procedure, prodotti nuovi e potenzialmente utili. Da qui nasce l'esigenza di trovare strumenti e metodi per misurare il grado di creatività raggiunto e/o raggiungibile dalle organizzazioni".

lunedì 8 agosto 2016

Non affidarti alla prima torta che trovi - Maketing di Prodotto: Pasticceri o Artisti?

Cosa ti aspetti da una torta nel momento in cui la compri?

Probabilmente questa è la domanda alla quale ognuno di noi più o meno consciamente è chiamato a rispondere nel momento in cui si trovi a dover scegliere una torta.

D’istinto siamo tutti portati a rispondere: “che sia buona!”. E poi? Sicuramente anche l’occhio vuole la sua parte. Proviamo a fare un esempio.
Mettiamo il caso che vogliate ordinare una torta per festeggiare il compleanno di vostro figlio; certamente vorrete che la torta sia buona, magari farcita con cioccolato e panna per venire incontro al gusto di vostro figlio e non solo...; ma qual è l’espressione che vorreste vedere sul suo volto appena vista la torta?
E’ qui che subentra la differenza tra una torta buona ed una torta “anche” buona.
Proprio le torte ci forniscono un caso esemplare di marketing che attraverso lo sviluppo di un prodotto customizzato e differenziato rispetto alla concorrenza, permette la creazione di un  business di successo.
E’ questo il caso dell’ormai famoso Boss delle Torte (Cake Boss per chi conosce la versione americana) e della Pasticceria Da Carlo nel New Jersey, divenuta famosa per l’incredibile capacità del suo staff nel confezionare torte insolite tanto da meritare un reality show incentrato sulla loro attività.
In un settore ormai maturo, nel quale si assiste a:

martedì 14 maggio 2013

Pricing in tempi di crisi


Parlare di prezzi in tempo di crisi non è un tabù. Per salvaguardare gli utili, è lì che si deve agire: basta recuperare l’1% sui prezzi per aumentare i profitti, in media, dell’11%. I prezzi, insomma, influenzano i profitti molto più dei tagli o dell’aumento dei volumi.
In una tale situazione di generale incertezza e di diffusa sfiducia nei confronti dei mercati è quindi noto come si ricerchino strategie per incrementare la propensione al consumo e rilanciare gli investimenti. Nel contempo, molte aziende sono alle prese con l‘aumento delle tariffe delle materie prime che rende incerta la loro marginalità.
In che modo agire dunque? Se abbasso i prezzi venderò di più, ma mi conviene? Il cliente sceglie sempre in base al prezzo? Esiste un prezzo “giusto”? Chi si deve occupare dei prezzi in azienda? Se cambio i miei prezzi cosa faranno i concorrenti?

sabato 4 maggio 2013

Sei certo di gestire bene le relazioni con i tuoi clienti?

Vi siete mai fermati a riflettere quanta importanza effettivamente date ai vostri clienti? Sembra questa una domanda banale e invece la risposta a questa domanda può essere la chiave di lettura con la quale rivalutare e riorganizzare la propria attività.
Accade spesso infatti che la voglia di partire con una nuova iniziativa imprenditoriale o l'avere ormai un'azienda consolidata sul mercato faccia perdere il focus sulla persona che assume il ruolo più importante per ogni azienda: IL CLIENTE.
La storia già ce lo insegna, siamo passati da un tessuto industriale che tendeva a omologare sfruttando al massimo le logiche tipiche delle economie di scala, alla personalizzazione di massa dove la raccolta di informazioni sul cliente diventa la condizione indispensabile per soddisfarne i bisogni e le aspettative.
Ecco quindi che curare la relazione con il cliente, saperne intercettare i bisogni, le necessità, saperlo ascoltare è un'attività dalla quale non si può prescindere.

giovedì 25 aprile 2013

Reti di imprese. Collaborare per allontanare la crisi.

I numeri dicono che lo strumento funziona e, sulla carta, anche le principali forze politiche sono pronte a sostenerne lo sviluppo. Il contratto di rete, istituito con la legge 33 del 2009, si conferma per le imprese una chance preziosa per valorizzare sinergie con cui rispondere alla crisi: l'ultimo bilancio di Unioncamere, effettuato su dati Infocamere, calcola che a fine 2012 siano 647 quelli attivati in Italia per un totale di 3.360 soggetti coinvolti.

In un precedente articolo abbiamo accennato alla grande possibilità offerta dal Contratto di Rete alle PMI italiane per permettere loro di competere nel mercato internazionale, ebbene il prossimo passo per le reti formatesi sarà proprio quello di dare un respiro internazionale ai contratti, facendone dunque un'arma per favorire la crescita all'estero di aziende che da sole resterebbero confinate nel mercato domestico.

I contratti di rete sono da tempo nell'agenda di Confindustria e il tema dell'aggregazione, seppure con pochi dettagli sui possibili interventi, è presente nella piattaforma programmatica dei principali schieramenti politici. Lo strumento può contare in sostanza su un apprezzamento trasversale e potrebbe essere al centro delle scelte di politica industriale del prossimo governo. 

Tornando al bilancio Unioncamere, la fetta più ampia è rappresentata da contratti che coinvolgono tra quattro e nove imprese (310). Sono invece 175 i contratti con tre soggetti, 92 quelli che ne contano due. Al momento è attivo solo un contratto con oltre 50 imprese. 

Fino ad ora i numeri del fenomeno, ma, come si forma e come si gestisce una rete di imprese? Per spiegarlo nel migliore dei modi, ricorriamo a un esempio concreto esposto da Stefano Benetti di ASSORETIPMI (Comitato per l’Internazionalizzazioni Reti):

domenica 21 aprile 2013

Crescere attraverso la formazione? Possibile e gratuito!

Gli adulti 25-64enni in istruzione o formazione sono passati in Italia dal 6,2% del 2010 al 5,7% del 2011, una percentuale ben distante dall'obiettivo europeo del 12%. A fronte di una media comunitaria dell'8,9%, il confronto con i partner europei è particolarmente critico per il nostro paese soprattutto rispetto alle realtà del Nord Europa.” E' quanto emerge dal XIII Rapporto sulla formazione continua 2011-2012, realizzato dall'Isfol per conto del ministero del Lavoro, che sottolinea come “il trend rispecchia l'andamento della congiuntura economica: dopo una crescita costante nel 2004-08 la tendenza si è invertita dal 2008, avviando una fase di calo che perdura tuttora.