domenica 21 aprile 2013

Crescere attraverso la formazione? Possibile e gratuito!

Gli adulti 25-64enni in istruzione o formazione sono passati in Italia dal 6,2% del 2010 al 5,7% del 2011, una percentuale ben distante dall'obiettivo europeo del 12%. A fronte di una media comunitaria dell'8,9%, il confronto con i partner europei è particolarmente critico per il nostro paese soprattutto rispetto alle realtà del Nord Europa.” E' quanto emerge dal XIII Rapporto sulla formazione continua 2011-2012, realizzato dall'Isfol per conto del ministero del Lavoro, che sottolinea come “il trend rispecchia l'andamento della congiuntura economica: dopo una crescita costante nel 2004-08 la tendenza si è invertita dal 2008, avviando una fase di calo che perdura tuttora.

Questi dati ci devono indurre in riflessione perché è vero che bisogna affrontare la crisi in tutti i modi ma è vero pure che affrontare la crisi non deve significare fare scelte sbagliate o perdere delle opportunità. I dati emersi dal rapporto Isfol infatti raccontano proprio questo, di un tessuto imprenditoriale italiano che sta affrontando senza dubbio una dei periodi di difficoltà economica più grande, senza però capire come reagire

Le aziende oggi hanno bisogno di persone capaci di portare valore in azienda, e che abbiano voglia di mettersi in gioco affrontando con passione le attuali complessità. E queste stesse persone hanno bisogno di sentirsi parte di un gruppo, che lo aiuti a tirar fuori i propri talenti.
Ecco perché questi dati ci devono stimolare attente riflessioni. Che la formazione continua sia in diminuzione presso le aziende vuol dire prima di tutto pensare (sbagliando!) che le aziende non abbiano bisogno di fare formazione alle proprie persone; a ciò si aggiunge che non facendo formazione non si valorizzano le potenzialità del proprio team riducendo quindi la  qualità del lavoro di ogni persona e di conseguenza la capacità produttiva dell'azienda.

Una cosa poi ancora più assurda è quella di non voler sfruttare la possibilità di finanziare queste attività con delle risorse cui ogni azienda avrebbe diritto. Mi riferisco ai fondi interprofessionali che sono nati con la voglio di far crescere il livello di competitività delle aziende proprio partendo dalle persone. 

Infatti attraverso i fondi interprofessionali si ha l'opportunità di utilizzare lo 0,30% del monte contributivo obbligatorio versato all’Inps – previsto dalla Legge 388 del 2000 – per realizzare piani formativi a vantaggio dello sviluppo aziendale e della preparazione dei lavoratori e dei dirigenti.
Oltre alla differenza con il resto d'Europa decisamente molto alta ad oggi, rilevante è resta anche la differenza all'interno dell'Italia stessa; infatti per un centro nord che ha capito l'importanza di formare il proprio team, nel sud regna ancora sovrana la pigrizia e l'idea che la formazione non serva ad uscire dalla crisi.

E' ora quindi che si realizzi un cambiamento culturale capace di rimuovere i vecchi stereotipi che ostacolano la crescita e di produrre innovazione e apertura verso il nuovo, nella consapevolezza che a prescindere dalle condizioni generali del mercato, ogni persona debba avere il coraggio di chiedersi cosa può fare in prima persona per far crescere la propria azienda.

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